Yom Tov

Torah e Yad

Lo Yom Tov (ebraico: יוֹם-טוֹב; pronuncia yiddish: yawn tuh v, tuh f; ebraico sefardita: yawm tawv; ebr. ashkenazita: yohm tohv), plur. Yomim Tovim (o anche ya·mim to·vim, yiddish: yawn-toi-vim; sef.: yah-meem taw-veem; ashk.: yaw-mim toh-vim) letteralmente significa "un buon giorno", ma nei secoli la tradizione ebraica usa questo termine per indicare le festività, quando per esempio gli ebrei di lingua yiddish si salutano tra loro augurandosi "gut yom tov" ("buone feste"). Il termine viene applicato anche in ogni occasione speciale che sollevi la persona al di sopra degli aspetti mondani della vita o del dolore, delle afflizioni e delle preoccupazioni quotidiane.[1]

  1. ^ Nella fattispecie, questa voce viene qui definita ad indicare le seguenti festività ebraiche: Rosh Hashanah, primi due giorni di Succot, Shemini Atzeret e Simchat Torah, primi due e ultimi due giorni di Pesach ed entrambi i giorni di Shavuot.

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