Zampogna | |
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Suonatori di zampogna e ciaramedda dell'Italia Meridionale | |
Informazioni generali | |
Origine | Italia |
Classificazione | 422.122-7+422.122-62 Aerofoni a serbatoio d'aria |
Uso | |
Musica folk |
La zampogna è una tipologia di cornamusa in uso ancora oggi nell'Italia centrale e meridionale.
Ritenuta, nell'antichità classica, esito della trasformazione del flauto, o siringa, del dio Pan, in latino si chiamava "utriculus" e tra i suonatori dell'antichità si annovera l'imperatore romano Nerone. Dal medioevo all'età moderna si diversificò in varie tipologie territoriali, tra cui la cornamusa scozzese e irlandese, a insufflazione (immissione d'aria in una cavità, un otre di pelle nel caso specifico) indiretta, la musetta francese e la piva. Le cornamuse hanno antiche origini: è probabile una sua discendenza dagli "auloi" greci, si conoscono due tipi diversi di zampogna: una con canne di melodia di diversa lunghezza ed un'altra con canne di uguale lunghezza collegate ad un otre di pelle. La sua funzione è quella di scandire i momenti salienti dell'anno agricolo, secondo l'arcaico calendario stagionale. Essa viene generalmente protetta dal malocchio con vari amuleti, quali nastri, fiocchi rossi e cornetti aventi un significato apotropaico. Il suo repertorio è costituito da tarantelle, pastorali ed accompagnamento al canto.[1][2].
Il nome zampogna deriva dal latino symphōnĭa e dal greco συμϕωνία «accordo, concerto».[3]