Zanj

Zanj (in arabo ﺯﻨﺞ?, letteralmente "negro"[1]) è un vocabolo storico attestato nella letteratura araba, anche se probabilmente è di origine non araba, forse persiana (vista l'esistenza dell'identico vocabolo in persiano زنگی‎, zangī, che significa "di pelle nera").[2]

Il vocabolo medio-persiano forse riprendeva un lessema di origine più antica,[3] non verificabile in letteratura.

  1. ^ Si veda il Vocabolario arabo-italiano dell'Istituto per l'Oriente, Roma, 1966 (e succ. ediz.), p. 525a.
  2. ^ Gilbert Lazard, Dictionnaire persan-français, Leida, E. J. Brill, 1990, ISBN 90-04-08549-1, p. 221a s.v. زنگی, che riporta come traduzione del vocabolo "noir, nègre". Anche l'esperto di farmacopea arabo, Ibn al-Bayṭār, indicava per indicare il "rabarbaro nero" l'espressione rāwand zanj, alludendo al suo colore e non al suo luogo di provenienza.
  3. ^ Per altre ipotesi etimologiche si potrà invece utilmente vedere Alexandre Popovic, La révolte des esclaves en Iraq..., pp. 54-56, dove si ricorda l'ipotesi di L.-Marcel Devic (Les pays des Zendjis ou la côte orientale d'Afrique au Moyen Age (géographie, moeurs, productions, animaux légendaires) d'après les écrivains arabes, Parigi, Hachette et Ce, 1883, pp. 15-16) che allude a un'origine etiopica, o quella di August Müller (Der Islam im Morgen und Abenland, 2 voll. Berlino, 1885-87, I, pp. 579 e segg.) che propone un'origine greca, visto che Strabone prima e Plinio il Vecchio poi usavano, per riferirsi alle popolazioni della costa orientale africana, la parola Azania, mentre Cosma Indicopleuste impiegava l'espressione Zingion per indicare la regione di quei gruppi umani.

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