Zhang Zhizhong | |
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Governatore della Provincia dello Xinjiang | |
Durata mandato | 1946 – 1947 |
Vicepresidente del Consiglio di difesa nazionale della Repubblica Popolare Cinese | |
Durata mandato | 1954 – 1969 |
Vicepresidente del Congresso nazionale del popolo | |
Durata mandato | 1965 – 1969 |
Dati generali | |
Partito politico | Kuomintang e Comitato Rivoluzionario del Kuomintang |
Titolo di studio | Accademia militare |
Professione | Militare |
Zhang Zhizhong | |
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Nascita | Chaohu, 27 ottobre 1890 |
Morte | Pechino, 6 aprile 1969 |
Dati militari | |
Paese servito | Repubblica di Cina (1912-1949) Repubblica Popolare Cinese |
Forza armata | Esercito Rivoluzionario Nazionale Esercito Popolare di Liberazione |
Arma | Forze di terra dell'Esercito Popolare di Liberazione |
Anni di servizio | 1928 - 1969 |
Grado | Generale di II Classe |
Comandanti | Chiang Kai-shek |
Guerre | Guerra Yunnan-Guangxi Spedizione del Nord Guerra civile cinese Seconda guerra sino-giapponese |
Campagne | Ribellione di Ili |
Battaglie | Battaglia di Shanghai Battaglia di Changsha (1939) |
Comandante di | 5ª Armata 9º Gruppo d'armata |
Decorazioni | Ordine del Cielo Blu e del Sole Bianco |
Studi militari | Accademia militare di Baoding |
Altre cariche | Presidente della Provincia di Xinjiang |
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Zhang Zhizhong[1] o Chang Chi-chung (Chaohu, 27 ottobre 1890 – Pechino, 6 aprile 1969) è stato un generale e politico cinese, membro del Guómín Gémìng Jūn della Repubblica di Cina e successivamente un politico pro-comunista nella Repubblica popolare cinese.
Inizialmente vicino a Chiang Kai-shek e alla sua politica, apparteneva all'ala sinistra del Kuomintang, che auspicava la collaborazione con i comunisti contro l'Impero giapponese e la nazionalizzazione delle compagnie possedute da stranieri.
Nel 1949 passò a Mao Zedong, assumendo importanti incarichi, quali quello di Vicepresidente del Consiglio nazionale della difesa (1954-1969) e quello di Vicepresidente del Congresso nazionale del popolo (1965-1969).[2]
Durante i sommovimenti della Rivoluzione culturale evitò persecuzioni grazie alla protezione di Zhou Enlai.[2]